mercoledì 19 marzo 2014

I falò e le zeppole di San Giuseppe in Puglia

La festa di San Giuseppe in Puglia è ancora molto sentita.
La sera, sia nelle campagne che nei paesi, sopravvive la tradizione di accendere dei grossi falò che illuminano a giorno la notte primaverile e segnano la fine dell'inverno. E' un rito antico, risalente al paganesimo, su cui si è innestata la festa cristiana. Intorno al fuoco si fa musica, si balla e si canta in allegria. Si offrono degustazioni di vino e altre prelibatezze ai passanti che girano per visitare i vari falò, allestiti dai volenterosi abitanti delle contrade o dei quartieri cittadini.
Nel Salento c'è la tradizione delle tavole imbandite che vengono approntate nelle case in onore dei santi (fino a tredici).
I dolci pugliesi dedicati alla ricorrenza sono le Zeppole, una sorta di bignè farciti di crema e amarene.
Senza entrare nell'annosa questione di decidere se sono più buone quelle baresi o le napoletane, ecco la ricetta delle Zeppole baresi:




Zeppole baresi di San Giuseppe






Ingredienti
150 g di Farina 00         
125 g  di strutto (sugna)
250 g di Acqua
1 pizzico di Sale
4 Uova intere                  
Crema pasticcera      
Amarene 


  • Far bollire l'acqua salata con lo strutto e spegnere il fuoco.
  • A fuoco spento aggiungere la farina in una sola volta e mescolare. Riaccendere il fuoco e continuare a rimestare finché non si sentirà un leggero sfrigolio.
  • Spegnere il fuoco, lasciar raffreddare e quindi aggiungere le uova, una alla volta.
  • Mettere il composto così ottenuto in una tasca da pasticcere e ricavare delle ciambelline.

Per quanto riguarda la cottura, c'è chi le frigge subito in olio bollente e chi le inforna in una teglia rivestita di carta antiaderente. Le prime s'inzuppano d'olio e sono poco digeribili. Le seconde sono un po' dure.
Infine c'è un terzo metodo. Si infornano per 10 minuti a 180° per farle gonfiare e asciugare, poi si friggono.
Qualunque metodo preferiate, una volta cotte, le zeppole vanno decorate con crema pasticcera e le deliziose amarene.

Le Tavole di San Giuseppe sono grandi tavolate che le famiglie di alcuni paesi del Salento imbandiscono il 19 marzo di ogni anno in onore di San Giuseppe. Queste tavole sono realizzate con diverse pietanze che vanno dai lampascioni alle "rape", dai "vermiceddhri" (tipo di pasta con cavoli) al pesce fritto, dalle pittule alla zeppola, dal pane a forma di grossa ciambella ai finocchi e alle arance. Il tutto viene consumato a mezzogiorno del 19 marzo dai cosiddetti "santi" impersonati da amici o parenti delle famiglie che vanno da un numero minimo di tre (San Giuseppe, Gesù Bambino e la Madonna) a un numero massimo di tredici, sempre comunque di numero dispari.
Fonte Wikipedia



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