sabato 28 dicembre 2013

Erielle ci presenta in anteprima il suo romanzo "Come la marea"


Cosa fareste se un affascinante sconosciuto si fosse comodamente installato in casa vostra? E se vi trattasse con sufficienza, convinto che l’intruso non sia lui, ma voi? L'insolita esperienza capita a Laura Roversi, una single di trent'anni che lavora tutto l'anno nella cancelleria di un tribunale, sepolta viva sotto una montagna di scartoffie. Delusa dall'amore, ferita dalla vita, vuole solo godersi in  santa pace la sua vacanza e non immagina certo, rientrando nella vecchia casa di famiglia dopo un anno di assenza, d'imbattersi in un uomo alto e bruno, bello come un divo di Hollywood che la osserva infastidito e non vede l'ora di metterla alla porta. Naturalmente fra i due sprizzeranno scintille fin dal primo istante.

Comincia così una difficile convivenza complicata dall’arrivo di un enigmatico principe russo. Divisa fra i due uomini, per la prima volta la protagonista scoprirà la forza travolgente della passione e il tormento dell’amore.
Con le sue case imbiancate a calce, che si riflettono nel porticciolo specchiato d'azzurro, il luogo dov'è ambientata la storia  incarna lo stereotipo dell'isola mediterranea, uno di quei posti dove gli abitanti si conoscono tutti e non ci sono segreti.

La vicenda procede a ritmo serrato, fra incontri bollenti, intrighi internazionali e tesori nascosti, fino al piacevole “happy end”.



Conosciamo meglio i personaggi del romanzo:



Sara Felberbaum
Laura Roversi lavora presso la cancelleria del tribunale di una grande città del nord Italia e torna sull'isoletta  dove si trova l'antica dimora di famiglia soltanto in estate, per trascorrervi le ferie. Alloggia in una vecchia casa, la torre Albina, che sorge isolata in cima a una scogliera  a picco sul mare. Vive da sola, sta bene con sé stessa e dopo aver ricevuto una grossa delusione d'amore, non cerca nessuna relazione sentimentale.





Con le sue case imbiancate a calce che si riflettono nel grazioso porticciolo specchiato di azzurro, "l'isola" rievoca una qualunque località del Mediterraneo, uno di quei posti dove gli abitanti si conoscono tutti e sono più o meno imparentati fra loro.



Appena arrivata, Laura s'incontrerà, o meglio, si scontrerà con un affascinante sconosciuto, Nico Giordano, e subito fra i due sprizzeranno scintille, tanto più che si troveranno costretti a coabitare. 
Entrambi orgogliosi e ostinati, faranno di tutto per ignorare l'irresistibile attrazione che li ha spinti l'uno verso l'altro fin dal primo istante, finché un bel giorno ... 
 
La storia è scorrevole, a tratti divertente, non manca un po' di mistero e soprattutto c'è tanto eros.
(Nella foto l'attore Antonio Cupo che potrebbe impersonare
l'affascinante Nicolai).






Alexis Vladimirovich Rastrov è un milionario russo il cui lussuoso yacht è costretto a fermarsi in porto per un'avaria e anche lui si ritroverà attratto da Laura.
Bello e tenebroso, forte e dominatore, darà filo da torcere ai protagonisti. 
(Nella foto Olivier Martinez che mi ricorda Alexis)






Intorno a loro gravitano molte figure "di contorno": Clara, l'amica del cuore di Laura, esperta mangiatrice di uomini e dispensatrice di buoni consigli puntualmente disattesi; Thor, il padrino di Nico e suo altrettanto prodigo consigliere (me lo immagino come il simpatico protagonista di Last cop); la gentile Irina, madre di Alexis, una coppia di gemelli diversi alla ricerca di un tesoro perduto.

Il romanzo, solo in e book, è già disponibile.
Se volete leggere le prime pagine in anteprima cliccate  qui 
oppure potete acquistarlo su tutti gli stores on line:
Amazon  Bookrepublic Ultima Books Ibs ecc.

mercoledì 18 dicembre 2013

Cartellate e Pettole, le ricette dei tipici dolci natalizi pugliesi

Natale in Puglia è un vero tripudio per la gola, una festa di colori e  sapori!


I nostri dolci sono preparati con ingredienti semplici: miele, mandorle, vin cotto di fichi  o di uva, gelatina di mele cotogne, candida glassa di zucchero e ci accompagnano per tutto il periodo delle feste.


In tutta la regione, anche se conosciute con nomi diversi, sono diffuse le cartellate o carteddate  (frunzoli, frinzele, scarole, ncartiddati, scartagghiate). Si tratta di un impasto fatto con farina, olio e vino bianco steso sottilmente, tagliato a losanghe e attorcigliato per formare lievi rose che verranno fritte nell'olio bollente.
Ecco la ricetta:
Ingredienti:
1 kg di farina setacciata
200 g di olio
200 g di vino bianco
1 pizzico di sale
olio per friggere
miele o vincotto

Impastate la farina prima con l'olio riscaldato in un padellino, poi con il vino intiepidito e il sale.
Stendete la pasta in una sfoglia sottilissima, quasi trasparente, e col tagliapasta dentellato ritagliate delle strisce che unirete a formare delle rose. La velocità è essenziale perché se l'impasto si raffredda s'indurisce e diventa difficile da lavorare. Nel caso aiutatevi con un po' d'acqua calda.
Una volta pronte friggetele in abbondante olio d'oliva. Badate che la pasta resti chiara.
Fatele asciugare e passatele, poche per volta, in un tegame colmo di vincotto intiepidito. Disponetele subito dopo in un piatto da portata. In alternativa, la stessa operazione si può fare col miele.
Infine si cospargono con cannella e confettini di zucchero colorato.
Questi dolci si conservano per tutta la durata delle feste, fino all'Epifania .

Questa invece è la ricetta delle "PETTOLE" una sorta di frittelle leggere come nuvole.
Ingredienti:
1 kg di farina setacciata
200 g di patate
25 g di lievito di birra
1 cucchiaino di sale
Lessate le patate, sbucciatele e passatele nel passapatate.
In una ciotola mettete la farina.
Al centro ponete il sale e le patate passate. Sciogliete il lievito in poca acqua tiepida. Aggiungetelo alla farina insieme all'acqua calda sufficiente a formare un impasto morbidissimo. Lasciatelo riposare nella ciotola finché non sarà raddoppiato.  Quando l'impasto sarà ben lievitato, formate delle palline e friggetele in olio abbondante. Servitele calde, spolverizzate con zucchero e cannella o intinte nel miele, nel vincotto di uva o di fichi o nella gelatina di melecotogne .

Curiosità
Il vincotto viene ottenuto dalla spremitura dell'uva e da una lunga cottura che lo porterà a restringersi fino a diventare uno sciroppo scuro e dolce, ottimo da gustare nella stagione fredda. Per ottenere un litro di vin cotto sono necessari 10 kg di uva e parecchie ore di bollitura a fuoco lento. Il suo gusto agrodolce è preferito da molti a quello del miele.

I Romani usavano il mosto cotto come ingrediente per arricchire carni ed altri piatti e nelle torte come edulcorante; prima che venisse introdotto l'uso dello zucchero di canna veniva anche mischiato al miele. Usavano anche il mosto cotto diluito con acqua come una dolce bibita energetica, o come base per creare un "vino" romano fortemente inebriante. La cucina di Apicio
( I° scec. d. C.) fa largo uso di defrutum. Il succo di frutti dolci (melacotogna, fichi, carrube) nell’antico Occidente veniva bollito e concentrato ottenendo così altre tipologie di mosto cotto che non è un vincotto in quanto non deriva dall’uva.
Tradizionalmente in Puglia è utilizzato per la preparazione di molteplici prodotti della tradizione, tra i quali spiccano le tipiche "pittule", i taralli neri, i "mustazzoli" e le "Carteddate" le famose cartellate pugliesi, rose fatte con un impasto particolare lavorato con olio e lievito e che vengono poi fritte e ricoperte con il Vincotto o "Cuettu". Con il vincotto inoltre, si preparavano già in età grecoromana e medievale ottime granite utilizzando la neve compressa nelle "neviere", grotte appositamente scavate nel sottosuolo per stipare questa rara precipitazione atmosferica dal momento che a quel tempo, nell’area della mite Terra d’Otranto, non esisteva altro modo per procurarsi il ghiaccio. Il vincotto è ricco di polifenoli antiossidanti benefici per la salute.
Fonte Wikipedia

 

 

giovedì 5 dicembre 2013

Ricette, racconti e idee per Natale

Natale è alle porte e come ogni anno mi viene voglia di preparare tante cose belle e soprattutto buone.
Ecco la ricetta dei biscotti da appendere all'albero, ma sono ottimi da mangiare anche subito.
Ingredienti:
350 g di farina
100 g di zucchero
100 g di miele
100 g di burro
1 uovo e 1 tuorlo
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaino di bicarbonato
Con gli ingredienti preparate una pasta frolla in cui ritaglierete le forme che preferite  (stella, alberello, ecc.)
Inutile ritagliare un buchino in cui poi inserire il nastrino perché in cottura si richiuderebbe, meglio bucarli con uno stecchino quando sono ancora caldi.
Infornate per 15/20 minuti finché saranno dorati e la cucina non verrà invasa da un delizioso profumino.
Miele e cannella inoltre daranno ai vostri biscotti un gusto particolare che richiama subito alla mente la magia delle feste ...
Decorate con glassa di zucchero, codette colorate o argentate,
insomma date fondo alla vostra fantasia.
Ecco i biscotti che ho preparato insieme al mio bambino ieri sera:
Vi consiglio di prepararne in abbondanza perché vanno a ruba e l'albero rischia di restare vuoto.



Inoltre se desiderate qualche idea per le decorazioni natalizie da realizzare semplicemente con quello che avete in casa, cliccate qui  e troverete le istruzioni per le "arance intagliate", la "frutta brinata" e il "cesto di pigne."
Se invece cercate un romantico racconto dall'atmosfera natalizia cliccate su Il dono più grande e potrete leggerlo.

giovedì 31 ottobre 2013

Le ricette delle lettrici: la torta di mele

Eccomi di nuovo a pubblicare una ricetta inviatami da una lettrice: Teresa Montanaro.
Pugliese d'origine, questa vulcanica signora, vive da molti anni a Novara da dove segue il blog con affetto ed entusiasmo.
La ricetta della Torta di mele è una delle sue preferite e ha voluto gentilmente condividerla con me e con tutti i lettori.

Ingredienti:
300 g di farina
200 g di zucchero
3 mele
3 uova
1 vasetto di yogurt
2 cucchiai di olio di semi
1 bustina di lievito in polvere per dolci
gelatina di albicocche per decorare

In una ciotola frullate le uova con lo zucchero.
Aggiungete l'olio continuando a frullare.
Aggiungete la farina setacciata e il vasetto di yogurt.
Tagliate una mela a tocchetti e aggiungetela all'impasto.
Infine setacciate il lievito in polvere, lasciatelo cadere nella ciotola e mescolate bene.
Versate l'impasto in una tortiera imburrata e infarinata oppure già foderata di carta forno.
Sbucciate e tagliate a spicchi le altre due mele e disponetele a raggiera sulla torta.
Infornate a 180° per circa un'ora.
Quando la torta di mele sarà pronta (infilzatela con uno stecchino per essere sicuri che all'interno sia cotta), sfornatela, lasciatela raffreddare e spalmatela con la gelatina di albicocche oppure con qualche cucchiaio di miele.




Qualche notizia in più
La mela è il frutto  di un albero originario dell'Asia centrale. Viene definita anche il frutto della salute grazie alle sue qualità disintossicanti e antiossidanti, inoltre apporta poche calorie e molte vitamine ( A, B1, B2, B6, C, E).
Le mele si conservano bene, infatti le possiamo trovare al mercato praticamente tutto l'anno. Sono anche molto versatili e si prestano a molte preparazioni. Si possono essiccare, trasformare in succhi di frutta, confetture e gelatine. Dalla fermentazione di ottiene il sidro, una bevanda usata soprattutto in Nord Europa.
Il Calvados infine è un'acquavite di sidro prodotta in Normandia.

Se volete vedere pubblicata una vostra ricetta contattatemi all'e mail. Sarò felice di accontentarvi.
 

lunedì 28 ottobre 2013

Recensione Il giardino delle pesche e delle rose di Joanne Harris

Il giardino delle pesche e delle roseOggi voglio parlare di un libro che ho letto ultimamente e che mi è piaciuto moltissimo: “Il giardino delle pesche e delle rose” di Joanne Harris, terzo capitolo della storia di Vianne Rocher iniziata con “Chocolat”e proseguita con “Le scarpe rosse”.
Autore: Joanne Harris
Editore: Garzanti
Traduttore: L. Grandi
Prezzo:€ 15,98
Pagine: 434
Genere: narrativa contemporanea
Formato: rilegato
E book: disponibile
Giudizio: Bellissimo
 

Ecco la trama:
Chocolat sheet.jpgsono trascorsi otto anni dalle vicende narrate nel delizioso “Chocolat” e la nostra Vianne vive ormai a Parigi, su una casa galleggiante ormeggiata sulle rive della Senna, insieme alla sua famiglia: Anouk, la piccola Rosette e Roux.

Un giorno, il vento riprende a soffiare e la donna capisce che qualcosa sta per accadere, infatti subito dopo riceve una lettera postuma di Armande che la invita a ritornare  a Lansquenet, il luogo dove aveva aperto la famosa cioccolateria, perché c’è bisogno di lei.
Nel frattempo, in paese molte cose sono cambiate: nelle concerie al di là del fiume vive una comunità di magrebini, un minareto è sorto a fronteggiare il campanile della chiesa e per le vie del borgo si respira profumo di spezie e di tè alla menta. Purtroppo, i rapporti con gli abitanti del luogo, un tempo amichevoli, si sono fatti sempre più ostili e il parroco, che col tempo si è fatto meno duro e intransigente, accoglie di buon grado l’arrivo di Vianne. La via per la tolleranza è sempre difficile, ma la protagonista conosce la ricetta giusta per far rinascere l’armonia…


La prosa dell’autrice è assolutamente incantevole. Colori, suoni, profumi, tutto è così intenso ed evocativo che ti risucchia nella storia fin dalla prima pagina catturandoti il cuore e i sensi e non ti lascia più andare fino all’ultima. E nonostante siano oltre quattrocento, la lettura scorre veloce, sostenuta dalle doti di grande affabulatrice della Harris.


Dolce, ammaliante, romantico, a tratti malinconico, “Il giardino delle pesche e delle rose” mi ha davvero conquistata, anzi stregata.  Infatti J. Harris, la cui bisnonna era una guaritrice e perciò considerata una strega, dice che ha sempre voluto scrivere di magia, quella buona, insita nelle cose di ogni giorno che a volte, nelle giuste circostanze, possono acquisire poteri straordinari. E’ già successo con il cioccolato e adesso con le pesche dell’albero di Armande. Ma non voglio svelare troppo.


 E se poi vogliamo restare immersi nel magico mondo di questa straordinaria quanto prolifica  scrittrice, non ci resta che continuare a leggere le sue opere, fra cui ricordiamo: Cinque quarti di arancia, Vino, patate e mele rosse, La spiaggia rubata, La donna alata  e Il ragazzo con gli occhi blu.
Al mercato con Joanne Harris. Nuove ricette dalla cucina di «Chocolat»E per restare in tema gastronomico, visto che questo blog si occupa anche di ricette ho scoperto  “Il libro di cucina di Joanne Harris” e “Al mercato con Joanne Harris, le nuove ricette di Chocolat”, che offrono l’opportunità di conoscere il racconto delle sue ricette di famiglia e del sud ovest della Francia.
Come J. Harris sono convinta che la cucina sia il cuore della famiglia e che cucinare sia espressione di amore. Inoltre lei afferma che la manipolazione del cibo sia quanto di più vicino alla magia permetta la civiltà moderna: "Si prende una serie di ingredienti e la si trasforma in qualcosa di meraviglioso, che appartiene a un mondo diverso." 


 


 


 


 


 


 


 

domenica 27 ottobre 2013

Ricette d'autunno: il mio menù ai funghi




 Dall'antipasto alla torta salata, tante ricette per voi

 

Come ogni anno, puntualmente, la stagione autunnale ritorna ad affliggerci col suo triste bagaglio di freddo, nebbia e raffreddori, costringendoci spesso a sguazzare nelle pozzanghere. Le immancabili piogge però, oltre a complicarci la vita, ci regalano anche alcuni dei più gustosi frutti del bosco: i funghi.
File:Boletus edulis (Tillegem).jpg
Porcini, gallinacci, spugnole,  trombette, non c’è che  l’imbarazzo della scelta.

Se potessi, mi concederei un’allegra scorribanda alla loro ricerca magari in dolce compagnia, invece mi ritrovo ingabbiata nella solita routine casa-ufficio-scuola e siccome devo fare i conti con la tirannia dell’orologio, per gustarli non mi resta che acquistarli, freschi o surgelati.  
Adoro questi versatili ingredienti della gastronomia, allora ho pensato a un menù tutto a base di funghi.

Iniziamo con  un antipasto facile facile:

Rustici di sfoglia, formaggio e funghi

Ingredienti

500 g di pasta sfoglia surgelata
300 g di funghi a vostra scelta (porcini o champignons)
300 g di formaggio fresco tipo caprino
2 tuorli d’uovo
sale
pepe
prezzemolo tritato

 
Tritate finemente i funghi e fateli rosolare nell’olio. Salateli e fateli cuocere.
Nel frattempo  lavorate il formaggio con i tuorli e il prezzemolo, aggiungete i funghi una volta raffreddati e mescolate bene.
Stendete la pasta sfoglia e ritagliate dei dischi di 9 cm di diametro. Su ogni disco ponete un po’ di composto. Inumidite i bordi e ricoprite i rustici con un altro disco sigillandoli.
Poneteli  in una teglia antiaderente e infornate a 200° per 25 minuti, finché saranno ben dorati e gonfi.

 ***

Come primo piatto, ecco una ricetta di pasta che l’aggiunta di panna renderà più nutriente, inoltre molti sostengono che il peperoncino sia afrodisiaco, perciò provate le mie pappardelle e chissà … magari riuscirete a mettere un po’ di fuoco in una fredda giornata autunnale!

Pappardelle ai funghi porcini
Ingredienti x 4 persone

100 g di pancetta affumicata in una fetta sola
300 g di funghi porcini
2 cucchiai di olio
1 spicchio d’aglio
1 peperoncino
vino bianco
350 g di pappardelle
125 ml di panna da cucina
2 cucchiai di sugo di pomodoro
mezzo bicchiere di brodo
1 cucchiaio di Cognac (facoltativo)

Mettete sul fuoco una pentola con l’acqua per la cottura delle pappardelle.
Mentre aspettate che l’acqua bolla, preparate il sugo.
Tagliate la pancetta a dadini e fatela rosolare nell’olio con il peperoncino sbriciolato e lo spicchio d’aglio  che poi, una volta dorato, eliminerete.
Unite i funghi porcini, puliti e tagliati a fettine. Fateli saltare a fuoco vivo e beh … adesso cercate di non svenire per il profumino paradisiaco che avrà invaso la vostra cucina, ma continuate la cottura per una ventina di minuti spruzzandoli ogni tanto col vino bianco.  


A questo punto, unite la panna, il sugo di pomodoro e il mezzo bicchiere di brodo e fate bollire per 3 minuti. Salate la salsa e, a fuoco spento, unite un cucchiaio di Cognac.
Una volta che le pappardelle saranno cotte al dente, conditele col sugo preparato e, se volete, una manciata di formaggio, mescolando bene, servite in tavola e voilà. Non stupitevi se alla fine del pasto il vostro lui vi guarderà con occhi un tantino accesi: peperoncino e cognac dovranno pur avere qualche effetto…

 ***

Quest’altra ricetta, leggera e semplicissima, sarà gradita invece da chi è a dieta, ed è una delle mie preferite:

Insalata di funghi, bresaola e rucola
Ingredienti

100 g di bresaola
100 g di funghi champignons freschissimi ben lavati
qualche foglia di rucola
sale
pepe
scaglie di Grana tagliate al momento
1 o 2 limoni
olio extra vergine di oliva

 
Disponete le fettine di bresaola in un piatto da portata.
Irroratele col succo di limone e lasciatele a marinare.
Intanto, con il pelapatate, tagliate i funghi a fettine sottili e spruzzateli subito col limone perché non anneriscano. Mettete i funghi sulla bresaola,  aggiungete le foglie di rucola e qualche scaglia di Grana.
Condite con olio, sale e pepe. Buon appetito!

 ***
Se il vostro partner è di gusti delicati, una crema, leggera e gustosa, sarà l’ideale per la cena e a differenza di quanto si possa immaginare, è anche di facile realizzazione.

 Crema vellutata ai funghi
Ingredienti x 4 persone

450 g di funghi champignons (anche surgelati)
1 patata da 300 g
mezza cipolla
2 cucchiai di olio
125 ml di panna da cucina
sale
pepe

 Fate appassire la cipolla, a fuoco dolce, con due cucchiai di olio. Unite i funghi tagliati a fettine e la patata a tocchetti. Salate, pepate e fate saltare il tutto a  fuoco vivo, poi lasciate cuocere a fuoco minimo per 30 minuti. Se occorre aggiungete un po’ d’acqua.
Quando le patate si saranno sfatte, tritate tutto con il frullatore a immersione. Regolate di sale. Unite la panna. Scaldate piano, senza far bollire, condite con un filo dolio e servite con crostini di pane abbrustoliti.
 
***

Se invece la vostra dolce metà è una buona forchetta e ha bisogno di qualcosa di più sostanzioso, eccovi infine la ricetta della Torta salata ai funghi e  zucchine, che ha nel ripieno anche prosciutto e ricotta.
Ingredienti

Per la base:
1 rotolo di pasta brisé

Per il ripieno:

2 cucchiai di olio  
1 zucchina piccola
100 g di prosciutto cotto a dadini
300 g di funghi misti
1 spicchio d’aglio
200 g di ricotta ben scolata
50 g di Grana grattugiato
2 uova

Cominciate dorando lo spicchio d’aglio nell’olio ed eliminatelo subito dopo. Trifolate i funghi tagliati a fettine e le zucchine a rondelle nell’olio. Salate e pepate. Fate cuocere a fuoco vivo.
Intanto ponete in una ciotola la ricotta, il formaggio grattugiato, le uova, il prosciutto a dadini, regolate di sale e mescolate bene.
Una volta cotti, lasciate intiepidire i funghi e le zucchine prima di unirli agli altri ingredienti. Stendete la pasta brisé in una tortiera formando un cordoncino ai bordi.  
Riempite la torta con il composto e livellate bene.
In forno a 200° per 40-45 minuti.

 

Funghi sott’olio

Può capitare, care le mie donnine, di trovarvi in casa più funghi di quelli che riuscirete a consumare, e allora che fare? Rimpinzarne i vostri cari finché non ve li tireranno appresso? Certo che no … provate a conservarli!

 


Scegliete dei funghi molto freschi e soprattutto sani e sodi. Puliteli molto bene.
Nel caso dei porcini, ricordate che non vanno lavati ma solo raschiati.
Usando funghi grossi o di qualità differenti, tagliateli a fette delle stesse dimensioni.

Per 1 kg di funghi, ponete sul fuoco una pentola con 500 ml di aceto e la stessa quantità di acqua o vino bianco. Aggiungete un cucchiaio di sale, due foglie di alloro, qualche grano di pepe.
Quando la marinata bolle, gettatevi i funghi e lasciateli cuocere per 8-10 minuti. Scolateli e lasciateli asciugare su un vassoio pulito.
I vasetti, esclusivamente di vetro, devono essere già stati lavati e asciugati. Riempiteli con i funghi. Fra uno strato e l’altro ponete qualche foglia di alloro, coprite con l’olio.
Volendo, si può aggiungere anche aglio a lamelle e peperoncino.
Sterilizzate i vasetti, coperti da acqua bollente, per 30 minuti.

Aspettate un mese prima di consumarli.

 ***

 
 Per approfondire

Al regno dei funghi (Fungi, Linnaeus 1753, dal latino) o miceti, dal greco μύκης (mykes), appartengono un categoria di organismi, da unicellulari a complessi, classificati scientificamente da Linneo e inizialmente accorpati alle Piante, poi elevati al rango di regno da Nees nel 1817 e con i criteri attuali da Whittaker nel 1968, anche per la loro biochimica, correlata a quella degli animali per eterotrofia, ruolo di chitina e glicogeno come polisaccaridi strutturali e di riserva, ed altro, di cui si approfondisce nel paragrafo "caratteristiche", comprende più di 100 000 specie.
Fonte Wikipedia


PORCINO

E' uno dei funghi più pregiati, preferito dalla maggior parte delle persone.
Il raccoglitore può imbattersi in esso da agosto a novembre cercando nel sottobosco delle conifere. Appartiene al genere Boletus (Boletus edulis e Boletus aereus, definiti anche come "porcino d'autunno" e il secondo "boleto bronzeo" per la tonalità più scura).
Sono funghi micorrizici, con corpo fruttifero a cappello, la parte inferiore, anziché da lamelle è costituita da tabuli. Il gambo tozzo e panciuto, è privo sia di anello che di volva.
La carne è compatta, bianca, immutabile anche dopo la cottura.
L'odore è gradevolissimo, così come il sapore.
In commercio si trovano sia freschi che secchi o surgelati.


Fungi Diversity.jpg


















 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

venerdì 18 ottobre 2013

Premio letterario Salento in Love 2014


 

 

 "Passioni, intrighi, misteri e suspense
   in un romance ambientato nel Salento"

 



 

Anche quest'anno, l’Associazione Culturale “MORFÈ  organizza il Premio Letterario “Salento in Love”, che vuole coniugare il genere romance con lo splendore del territorio salentino.

Ecco alcune notizie interessanti che ho stralciato dal comunicato stampa:
Possono partecipare sia scrittori affermati, sia autori esordienti. Sono ammessi a concorrere solo romanzi inediti, in lingua italiana, che abbiano come scenario il Salento e rientrino nel genere “Romance”. Il Premio “Salento in Love” vuole esprimere la volontà di dare spazio a un genere narrativo molto apprezzato da un numero crescente di lettrici e privilegiato da scrittrici che sanno raccontare storie d’amore e di passione che, prima di poter volgere al sospirato lieto fine, conoscono spesso ostacoli, patimenti, equivoci e intrighi.
Il romance offre un ampia varietà di sottogeneri e la II^ edizione del Premio “Salento in Love” vuole offrire la possibilità di sperimentare alcuni di essi purché i tratti caratteristici di ciascun genere si combinino con i paesaggi, la storia e le tradizioni del Salento.
I romanzi ammessi dovranno aderire ai seguenti sottogeneri: Romance storico, Paranormal romance,Time-travel romance, Romantic suspense/Rosa crime/ Romance action. È possibile anche una contaminazione tra essi.
La scadenza del bando è il 28 febbraio 2014.

A presiedere la giuria di esperti chiamati a giudicare i lavori pervenuti, ci sarà ancora una volta Ornella Albanese, notissima autrice di romance storici, di cui ricordiamo attualmente in libreria “L’Oscuro Mosaico”, romanzo storico ambientato prevalentemente in Salento e per il quale ha ricevuto il Premio Castrum Minervae 2013.
Fra gli altri giurati ricordiamo: Gabriella Parisi, blogger del Diario di Pensieri persi; Rossella Bufano, giornalista pubblicista; Raffaele Polo, giornalista e scrittore. 
Il romanzo vincitore avrà un contratto di pubblicazione con Libro Aperto Edizioni, sponsor dell’iniziativa, e verrà pubblicato sia in edizione cartacea che digitale e distribuito attraverso i cataloghi dei maggiori circuiti nazionali ed
internazionali del libro (bol, libreriauniversitaria, amazon, ecc...).

Inoltre gli elaborati migliori selezionati dalla giuria faranno parte di un'antologia in E-book.
Se desiderate maggiori informazioni, o volete scaricare il bando di concorso visitate il sito: www.love.associazionemorfe.org

Giovane e dinamica, l'associazione Morfè opera nel campo culturale salentino. Io l'ho conosciuta l'anno scorso, avendo partecipato alla prima edizione di Salento in Love  e sono rimasta positivamente colpita dalla serietà e dall'efficiente organizzazione curata fin nei minimi particolari. Pensate che la premiazione si è svolta in un antico palazzo del centro storico di Lecce, e l'atmosfera, fra fiori e candele, era davvero calda e romantica, nonostante il gelo di gennaio. 
Se pensate di partecipare al concorso, Sara Foti Sciavaliere, la gentile organizzatrice, sarà pronta a rispondere a tutte le vostre domande.

Qualche notizia in più:

Geograficamente, il Salento corrisponde alla parte meridionale della regione Puglia ed è conosciuto anche come il Tacco d'Italia.  
L'area comprende la provincia di Lecce e parte di quella di Taranto e Brindisi.
Il Salento fu abitato anticamente dai Messapi, popolazione di origine illirica; venne assorbito da Roma, e dopo la caduta dell'Impero Romano ha condiviso il destino del Meridione d'Italia fatto di continue conquiste, invasioni e saccheggi.
Attualmente, la meravigliosa bellezza dei paesaggi costieri, l'imponenza dei castelli e lo splendore del barocco leccese hanno fatto del territorio una delle mete turistiche più gettonate.
Infine, se non conoscete ancora quest'affascinante  parte della Puglia, sappiate che nel sito dell'associazione Morfè vengono pubblicati post informativi sulle leggende, le tradizioni e i luoghi caratteristici.
Il castello di Otranto

 

 
Cattedrale di Otranto
 

 

 

 

 
 






 
 


martedì 1 ottobre 2013

A Trani fra un bacio di dama e un affascinante legionario

Sabato, 28 settembre 2013, presso la libreria Tranilibri,  si è svolta la presentazione di due romance molto intriganti: "L'amore è un bacio di dama" di G. Flumeri ed E. Giacometti e "39 d.C. Marco Quinto Rufo" di A. Vieri Castellano.
Per spirito di cavalleria cominciamo con la "dama" .
Tornata a Roccafitta, il ridente paesino della Toscana dove la mamma possedeva una trattoria, Margherita si adatta a fare diversi lavoretti finché non incontra Nicola, l'imprenditore di cui tutti parlano. Lui è un autentico "pirata", un imprenditore che vuole acquistare le vigne locali per produrre vino su scala industriale. Lei si è appena separata dal marito e per iniziare una nuova vita ha bisogno di lavorare. Si ritrova a fare la cuoca nella villa di lui e allora nella grande cucina della villa qualcosa succederà ...
Una commedia romantica, briosa e divertente, ambientata fra splendidi panorami, con personaggi che bucano le pagine e ti rubano il cuore.
Inoltre, le ricette di Gabriella Flumeri, la "cuoca" di questa simpatica coppia di autrici, che arricchiscono la narrazione, fanno venir voglia di mettersi subito all'opera. La scrittura del romanzo è soprattutto visiva, leggendo si ha come l'impressione che le scene scorrano davanti agli occhi e chissà che da questo delizioso romanzo non venga tratto anche un bel film... già la copertina attira subito l'occhio.
Curiosità: i baci di dama sono dei golosi biscotti alla vaniglia con un cuore di crema alla nocciola che vengono preparati dalla protagonista.
Altre opere di Flumeri e Giacometti sono: Voglio un amore da Soap e Ti domerò disponibili entrambi solo in E book.



E ora veniamo al legionario più affascinante dell'Antica Roma. Ecco la trama:

Il tribuno Marco Quinto Rufo in battaglia è come un lupo selvaggio e feroce. Il suo coraggio conquista subito Caligola, che vede in lui il guerriero che saprà proteggerlo. Gli occhi di ossidiana, i capelli corvini e la fiera prestanza di Marco conquistano invece Agrippina, sorella del divino Cesare, che presto lo avvolgerà nelle spire sensuali e insidiose del suo fascino. Ma non riuscirà a possedere il cuore del tribuno né a tenerlo all’oscuro della congiura che sta ordendo contro l’imperatore. Non c’è nulla che possa scalfire la lealtà di Marco. C’è solo una cosa davanti alla quale è inerme: il Fato. Una profonda inquietudine lo invade al pensiero di ciò che lo aspetta a Roma e non riesce a dimenticare il desiderio impetuoso che ha provato in sogno verso una donna dagli occhi verdi come le foreste germaniche. Lo stesso sogno che ha turbato la giovane Livia, che si prepara al matrimonio con il dolce Settimio Aulo Flacco ...

 
Si tratta del prequel della serie Roma, in cui vengono introdotti i protagonisti dei libri successivi. Se siete appassionati di questa bellissima saga, non potete perdervelo, altrimenti potrebbe essere l'occasione per iniziare a leggere dal principio le avventure del legato Marco Quinto Rufo, un uomo che non ha nulla da invidiare a personaggi cult del calibro di Massimo Decimo Meridio, il valoroso generale che tutti noi abbiamo conosciuto e amato ne "Il gladiatore".

Dopo Roma 40 D.C. Destino d'amore e Roma 42 D.C. Cuore nemico, ritorna l'originale Adele Vieri Castellano con una piccola anticipazione: a novembre sarà pubblicato un nuovo romanzo ambientato nella romantica Venezia di fine '700.
Il titolo è Il gioco dell'inganno e sono sicura che mi stregherà come tutti i libri di questa bravissima autrice.

Un consiglio ai lettori: partecipate numerosi alla presentazione dei vari titoli organizzate presso le librerie della vostra città. Ascoltare gli autori parlare delle loro "creature" è davvero emozionante per i sentimenti che riescono a trasmettere ai presenti.

Infine:

www.adeleviericastellano.blogspot.it  è il sito della scrittrice in cui si possono leggere approfondimenti sui suoi libri  e interessanti articoli sulla civiltà romana.





La splendida cattedrale di Trani




Particolare dell'entrata