Oggi voglio parlare di un libro che ho letto ultimamente e che mi è piaciuto moltissimo: “Il giardino delle pesche e delle rose” di Joanne Harris, terzo capitolo della storia di Vianne Rocher iniziata con “Chocolat”e proseguita con “Le scarpe rosse”.
Ecco la trama:
sono trascorsi otto anni dalle vicende narrate nel delizioso “Chocolat” e la nostra Vianne vive ormai a Parigi, su una casa galleggiante ormeggiata sulle rive della Senna, insieme alla sua famiglia: Anouk, la piccola Rosette e Roux.
Un giorno, il vento riprende a soffiare e la donna capisce che qualcosa sta per accadere, infatti subito dopo riceve una lettera postuma di Armande che la invita a ritornare a Lansquenet, il luogo dove aveva aperto la famosa cioccolateria, perché c’è bisogno di lei.
Nel frattempo, in paese molte cose sono cambiate: nelle concerie al di là del fiume vive una comunità di magrebini, un minareto è sorto a fronteggiare il campanile della chiesa e per le vie del borgo si respira profumo di spezie e di tè alla menta. Purtroppo, i rapporti con gli abitanti del luogo, un tempo amichevoli, si sono fatti sempre più ostili e il parroco, che col tempo si è fatto meno duro e intransigente, accoglie di buon grado l’arrivo di Vianne. La via per la tolleranza è sempre difficile, ma la protagonista conosce la ricetta giusta per far rinascere l’armonia…
Autore: Joanne Harris
Editore: Garzanti
Traduttore: L. Grandi
Prezzo:€ 15,98
Pagine: 434
Genere: narrativa contemporanea
Formato: rilegato
E book: disponibile
Genere: narrativa contemporanea
Formato: rilegato
E book: disponibile
Giudizio: Bellissimo
Ecco la trama:
sono trascorsi otto anni dalle vicende narrate nel delizioso “Chocolat” e la nostra Vianne vive ormai a Parigi, su una casa galleggiante ormeggiata sulle rive della Senna, insieme alla sua famiglia: Anouk, la piccola Rosette e Roux.
Un giorno, il vento riprende a soffiare e la donna capisce che qualcosa sta per accadere, infatti subito dopo riceve una lettera postuma di Armande che la invita a ritornare a Lansquenet, il luogo dove aveva aperto la famosa cioccolateria, perché c’è bisogno di lei.
Nel frattempo, in paese molte cose sono cambiate: nelle concerie al di là del fiume vive una comunità di magrebini, un minareto è sorto a fronteggiare il campanile della chiesa e per le vie del borgo si respira profumo di spezie e di tè alla menta. Purtroppo, i rapporti con gli abitanti del luogo, un tempo amichevoli, si sono fatti sempre più ostili e il parroco, che col tempo si è fatto meno duro e intransigente, accoglie di buon grado l’arrivo di Vianne. La via per la tolleranza è sempre difficile, ma la protagonista conosce la ricetta giusta per far rinascere l’armonia…
La prosa dell’autrice è assolutamente incantevole. Colori, suoni, profumi, tutto è così intenso ed evocativo che ti risucchia nella storia fin dalla prima pagina catturandoti il cuore e i sensi e non ti lascia più andare fino all’ultima. E nonostante siano oltre quattrocento, la lettura scorre veloce, sostenuta dalle doti di grande affabulatrice della Harris.
Dolce, ammaliante, romantico, a tratti malinconico, “Il giardino delle pesche e delle rose” mi ha davvero conquistata, anzi stregata. Infatti J. Harris, la cui bisnonna era una guaritrice e perciò considerata una strega, dice che ha sempre voluto scrivere di magia, quella buona, insita nelle cose di ogni giorno che a volte, nelle giuste circostanze, possono acquisire poteri straordinari. E’ già successo con il cioccolato e adesso con le pesche dell’albero di Armande. Ma non voglio svelare troppo.
E se poi vogliamo restare immersi nel magico mondo di questa straordinaria quanto prolifica scrittrice, non ci resta che continuare a leggere le sue opere, fra cui ricordiamo: Cinque quarti di arancia, Vino, patate e mele rosse, La spiaggia rubata, La donna alata e Il ragazzo con gli occhi blu.
E per restare in tema gastronomico, visto che questo blog si occupa anche di ricette ho scoperto “Il libro di cucina di Joanne Harris” e “Al mercato con Joanne Harris, le nuove ricette di Chocolat”, che offrono l’opportunità di conoscere il racconto delle sue ricette di famiglia e del sud ovest della Francia.
Come J. Harris sono convinta che la cucina sia il cuore della famiglia e che cucinare sia espressione di amore. Inoltre lei afferma che la manipolazione del cibo sia quanto di più vicino alla magia permetta la civiltà moderna: "Si prende una serie di ingredienti e la si trasforma in qualcosa di meraviglioso, che appartiene a un mondo diverso."
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